La questione del Superbonus anima da tempo la discussione politica, con diverse opinioni in merito all’estensione del provvedimento. Una questione delicata che si inserisce in un contesto di equilibrio economico instabile

di Corinna Pindaro

La divisione all’interno del Parlamento italiano, e nella stessa coalizione di centrodestra, in merito alla proroga del Superbonus è tangibile. Segni di questo contrasto emergono dai vari commenti e dichiarazioni dei politici. Giancarlo Giorgetti ha tracciato una linea netta, scongiurando possibili prolungamenti del provvedimento.

A ribadire questo punto di vista, un comunicato dal ministero dell’Economia chiarisce: «Il ministero dell’Economia esclude qualunque ipotesi di proroga del Superbonus». L’argomentazione ha avuto luogo dopo le voci di un’estensione di due mesi per i condomini, idea più volte rigettata.

Contrasti interni non mancano. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha affermato: “Di Superbonus stiamo ancora discutendo perché è una misura costata 130 miliardi, una vera voragine per i conti dello Stato. È un tema su cui ci si deve muovere con molta, molta accortezza, prima di scrivere una norma e di garantire che venga approvata dal Parlamento. Quindi bisogna fare riflessioni molto accurate, perché si tratta di misure che costano un sacco di soldi”. Dario Damiani, senatore di Forza Italia, ha affermato la disponibilità alla collaborazione con il governo, ma ha sottolineato la necessità di provvedere in modo non oneroso nel caso di mancanza di risorse. Al contempo, Forza Italia, attraverso Paolo Barelli, sottolinea l’importanza di concedere una proroga ai cittadini e alle aziende oneste in difficoltà.

Le controversie che precedono la dichiarazione del Mef

Il comunicato del Mef si fa strada mentre l’emendamento proposto dal relatore della manovra, Guido Liris, guadagna visibilità. L’emendamento non prevede una proroga, ma una Sal (stato di avanzamento lavori) straordinaria fino a gennaio 2024. L’idea è quella di dare più tempo per documentare quanto realizzato fino all’ultimo giorno utile del 2023, con l’intenzione di mantenere la detrazione al 70% per i lavori effettuati nel 2024.

Le risposte dell’Opposizione

Di fronte a questo scenario, l’opposizione non è rimasta silenziosa. Agostino Santillo del M5s si è espresso duramente sulla situazione, sottolineando lo stridente contrasto all’interno della coalizione di governo e descrivendo l’andamento dei dibattiti come una “farsa”.

Anche Antonio Misiani, responsabile Economia del PD, fa eco alle critiche, sottolineando l’ambiguità delle promesse di estensione del Superbonus e lo stato disordinato della legge di bilancio.